Brexit, instabilità politica europea, bolla immobiliare incombente, guerra commerciale in atto tra Usa e Cina, la crisi della Deutsche Bank e in ultima analisi, ma non per importanza, il debito dei consumatori ormai fuori controllo.
 
Nuvole nere si addensano all’orizzonte, con lo spettro di una nuova recessione sempre più tangibile.
 
Proprio la crisi del debito, potrebbe essere il trigger event che innescherà la crisi economica.
 
Il mercato azionario al ribasso è ormai una realtà, con tutti gli indici che registrano severi cali: lo S&P 500 al -17% dai massimi storici di fine settembre, il Dow Jones più o meno con lo stesso andamento, il Nasdaq sprofonda oltre il -20% entrando così ufficialmente in una fase di bear market e l’Europa in profondo rosso, con i principali indici azionari che toccano i minimi di 2 anni.
 
Ci sono diverse analogie con lo scenario pre-cris 2008, soprattutto dal punto di vista del debito delle famiglie.
 
 

Come proteggersi dalla crisi?

E’ arrivato il momento di considerare seriamente una rimodulazione dei propri portafogli, con il posizionamento strategico su asset anticiclici.
 
In tale ambito, la conferma da parte della FED della volontà di proseguire con la politica di rialzo dei tassi d’interesse negli USA favorirà proprio la corsa ai “Treasury”, che al momento già offrono discreti rendimenti al netto dell’inflazione, a discapito dei titoli azionari.
 
E a giudicare dal recente andamento dei mercati, direi che questa dinamica è già ampiamente in corso.
 
A tal proposito anche il bitcoin potrebbe riservarci delle interessanti sorprese.
 
Nel recente passato il Re del mercato crypto ha assunto alcuni connotati interessanti, che hanno portato alcuni analisti ad accostarlo agli asset tipici per la riserva di valore, come ad esempio l’oro.
Ritengo che sia una lettura interessante e ho scritto anche un approfondimento in merito.
In caso di crisi, avremo il primo banco di prova del bitcoin in uno scenario reale e sono sicuro che ci riserverà delle belle sorprese.
 
Discorso diverso per le altcoins: infatti nei momenti di ribasso generalizzato gli investitori tendono naturalmente a smobilitare le risk positions e a concentrare il capitale residuo in quello che viene percepito come l’asset più sicuro (nel mercato crypto, ovviamente il bitcoin).
 
Dunque, qualora lo scenario di crisi dovesse concretizzarsi, è ragionevole aspettarsi un aumento notevole della dominance del bitcoin e un crollo delle capitalizzazioni delle altcoins.
 
Questa fase potrebbe rappresentare il colpo di grazia per tutti quei progetti che non hanno un piano di sviluppo concreto e un team di sviluppatori solido alle spalle.
 

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