Le ultime settimane sono state caratterizzate da titoloni e previsioni nefaste su bitcoin e criptovalute, di conseguenza l’argomento short selling è tornato prepotentemente alla ribalta, con i soliti crypto-influenZer e “starlette” social di nuovo alla carica con tutorial e operazioni di vendita allo scoperto di bitcoin. Ma shortare bitcoin è davvero una buona idea?

Intanto partiamo da un presupposto: tutte quelle persone che divulgano tutorial e operatività di breve termine, nella maggior parte dei casi sono interessate esclusivamente a massimizzare i volumi dei loro referral. Dunque l’obiettivo non è quello di fornire informazioni e suggerimenti di qualità, ma solo fare in modo che voi aumentiate i vostri volumi di trading, magari sfruttando i link delle piattaforme a cui questi fenomeni sono affiliati (che trovate copiosi sotto i vari post/tutorial) e da cui ricevono ingenti ricompense per “incentivare” i rispettivi follower a far trading.

Ma anche le banche d’affari e i fondi d’investimento non sono da meno. Guardate ad esempio il lancio del primo Bitcoin short strategy ETF da parte dell’emittente ProShares. Sono rimasto sorpreso dal cinico tentativo di spremere denaro dai clienti offrendo loro l’opportunità di “guadagnare sul ribasso di bitcoin”, quando ormai quest’ultimo è già sceso in area 20.000 dollari.

D’altronde è un’abitudine consolidata, infatti la stessa ProShares aveva lanciato il suo Bitcoin-linked ETF il 19 ottobre 2021, con la principale criptovaluta saldamente sopra 60.000 dollari.

Credo sia palese a questo punto come queste grandi e piccole entità non sono interessate ai profitti dei clienti, ma sono a massimizzare i loro volumi.

Ultimamente ho ricevuto molti quesiti di persone che fanno la domanda: perché non aprire ora uno short su Bitcoin?

L’idea, benché possa sembrare allettante, presenta non poche criticità e molto probabilmente gli unici a guadagnare saranno gli exchange dove piazzerete gli ordini.

Analizziamo i 5 motivi per cui in questa fase non è premiante shortare bitcoin.

Il dollar index sui massimi e il rapporto con bitcoin.

In questo articolo del 2020 abbiamo già analizzato il rapporto tra indice del dollaro e bitcoin. L’attuale contesto macroeconomico vede il dollaro in grande spolvero, ma siamo sicuri che il trend sia ancora sostenibile?

Il dollaro USA sta tentando di sfondare una significativa zona di resistenza, infatti negli ultimi 40 anni è stato sopra 106 punti per pochissimo tempo.

dollar index bitcoin facile

La stagionalità del dollaro è attualmente sfavorevole mentre i livelli di ottimismo sul dollaro sono sui massimi. Naturalmente qualsiasi direzione prenda il dollaro avrà un notevole impatto sui mercati finanziari.

La debolezza stagionale, la forte resistenza in zona 105 punti e il sentiment eccessivamente rialzista, potrebbero essere un freno molto potente sul prezzo di qualsiasi asset. Vero, se il dollaro rompe al rialzo la situazione si farà dannatamente seria.

Tuttavia, più resterà sotto la resistenza e più è probabile che gli altri fattori faranno sentire il loro peso, con il potenziale di una significativa debolezza nel corso del 2022.

Questo indubbiamente avvantaggerebbe molto i mercati azionari, che sappiamo bene essere profondamente correlati a bitcoin.

E se mettiamo sul piatto anche il fatto che bitcoin è l’asset più deflattivo nel panorama finanziario attuale, capiamo bene come scommettere contro sia un’opzione quantomeno azzardata.

Inflazione

L’inflazione sembra inarrestabile nel mondo. Europa, Stati Uniti e Regno Unito continuano ad aggiornare al rialzo i dati dei rispettivi indici dei prezzi al consumo. Entro la fine dell’anno, molti paesi in via di sviluppo seguiranno il destino dello Sri Lanka che a maggio ha dichiarato default tecnico (L’Ecuador è vicino al collasso economico) e sempre più valute locali saranno falcidiate dall’inflazione.

All’inizio, per una sorta di riflesso condizionato, le persone stanno cercando rifugio nel dollaro. Ma l’inflazione morde anche negli Stati Uniti e la Federal Reserve ha già quasi terminato il margine per il rialzo dei tassi e per il Quantitative Tightening (QT). A tal proposito, il Presidente della Federal Reserve Bank di St. Loius giorni fa ha precisato che la Fed ha meno spazio di quanto si pensi per la prosecuzione di politiche monetarie restrittive.

E il motivo è semplice, infatti la struttura del debito pubblico e privato attuale non consente il rialzo dei tassi sopra la soglia indicata dalla stessa banca centrale (3,50-3,75%).

Inoltre continuare con il QT durante una fase di rallentamento dell’economia, aumenterebbe notevolmente il rischio di far piombare il paese in recessione.

fed funds rate bitcoin facileLa realtà è che ci sono ancora troppi soldi in circolazione nel sistema finanziario, dunque dove pensate che finiranno una volta che gli investitori capiranno che tenere la liquidità in dollari non è più sostenibile? Torniamo sempre al via, azionario e bitcoin. Per non parlare di quelle persone che vivono in paesi dove l’inflazione viaggia su percentuali annue imbarazzanti: pensate che a un argentino, iraniano o turco, importi qualcosa della volatilità di breve di bitcoin, quando le valute locali viaggiano a un inflation rate del 30 o 50% annuo? Considerando anche che BTC garantisce una tendenza di lungo termine palesemente rialzista? Credo che la risposta sia ovvia.

Situazione di mercato

L’obiezione che oggettivamente sembra più realistica suona più o meno così: “vero, probabilmente nei prossimi anni bitcoin tornerà a salire, ma nel breve termine è destinato a scendere ancora. Dunque perchè non approfittarne con una bella operazione di short selling?”.

Analizziamo la situazione.

Bitcoin è in calo quasi senza soluzione di continuità da inizio marzo. L’indice di paura e avidità da mesi insiste nella zona di paura estrema. Nell’ultimo mese c’è stata molta negatività sul mercato delle criptovalute (fallimenti, insolvenze truffe, liquidazioni) e di conseguenza il mercato ha scontato molte vendite forzate.

In tale contesto, Bitcoin è sceso ai livelli attuali e dunque gli eventi si possono considerare come già scontati dal mercato, così come le azioni della Fed sono già state “prezzate” nelle scorse settimane. Dunque cosa dovrebbe succedere per innescare un altro grande shake-out sul mercato crypto?

Solo una situazione di FUD-bombing (in stile maggio e giugno 2021) o qualche grande fallimento di un top exchange o piattaforma di lending (dopo Celsius).

Alla luce degli elementi appena analizzati, direi che possiamo serenamente concludere che vendere allo scoperto un asset in caduta libera da 6 mesi, per di più dopo un contesto fondamentale caratterizzato da fallimenti e insolvenze come quello dell’ultimo mese e mezzo, non sembra un’idea particolarmente brillante.

Gestione del rischio

Ok, ipotizziamo di ritenere che ci sia ancora margine per aprire una posizione short. La domanda successiva sarà, dove mettiamo lo stop loss? Quando si opera con la leva finanziaria, lo stop è obbligatorio e per aprire una short position dobbiamo usare margin trading o strumenti derivati che prevedono la leva.

Dunque dove mettiamo lo stop loss? Ipotizzando di aprire uno short sul livello di prezzo attuale appena sopra 20.000 dollari, un area di stop ragionevole sarebbe intorno a $ 23.000. Con i livelli di volatilità attuali, è una soglia che si può raggiungere serenamente con una singola candela giornaliera (per non dire H4). Questo significherebbe una perdita di un certo peso, dato che stiamo utilizzando la leva finanziaria.

E qual è la soglia di profitto potenziale, un retest dei 18.000 dollari? Con una buona dose di fortuna, direi di sì.

Chiaramente il gioco non vale la candela, infatti l’operazione presenta un pessimo rapporto rischio/rendimento.

BTC USD Bitcoin Facile

Non sarebbe meglio posizionarsi long acquistando in spot market a scaglioni da $ 20.000, dunque senza leva e senza stop, per chiudere l’operazione in pochi mesi a 30.000 o magari 40.000 dollari? Direi di sì.

Smart money e grandi capitali

Pensi che le società e i grandi investitori che nel 2021 hanno acquistato ingenti quantitativi di Bitcoin, venderanno a un prezzo più basso di quello d’acquisto? Conosciamo gli acquisti di Tesla e Microstrategy in quanto società pubbliche, ma ce ne sono molte di più nel settore privato e tra i grandi fondi.

Numerose società di analisi stanno registrando volumi impressionanti di transazioni OTC, che indicano quasi certamente grandi acquisti di big players noti e meno noti.

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E voi da che parte volete stare, con la smart money o con i piccoli speculatori e trend followers?

In conclusione è bene precisare che lo short selling può risultare estremamente utile nelle operazioni di copertura o nelle fasi di mercato estremamente surriscaldate, quando il mercato è in iper-comprato. Anche in questo caso però, va dosato con criterio e adattato alle circostanze, nella consapevolezza che gestire correttamente una posizione allo scoperto richiede molta esperienza.

Inoltre consideriamo anche l’eventualità che il mercato potrebbe anche andare contro la nostra analisi, nonostante la mole di informazioni che abbiamo analizzato.

È vero, i prezzi delle principali criptovalute potrebbero continuare a scendere. Ma se mettiamo sul piatto della bilancia tutti i dati in nostro possesso, le probabilità di forte rimbalzo sono molto più alte di una prosecuzione dei ribassi in un mercato già in profondo oversold. Dopotutto il trading è un “gioco” di probabilità e varianza, dove se eseguiamo le azioni più corrette dal punto di vista probabilistico nel lungo periodo saremo premiati.

E dopo una fase di mercato come quella che ha caratterizzato le ultime settimane, non è il momento di essere ribassisti.

 

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