Nelle analisi degli ultimi mesi abbiamo analizzato a fondo lo scenario macroeconomico e geopolitico, in una delle fasi più difficili degli ultimi 15 anni. Non possiamo escludere infatti che i mercati azionari e obbligazionari estendano i ribassi, trascinando giù anche Bitcoin e il comparto crypto, forse in area $35K, magari più in basso.

Le probabilità che ciò accada non sono elevate, ma vanno considerate.
 
Le prossime settimane saranno ricche di potenziali “inneschi”, a partire dalla Fed che potrebbe alzare aggressivamente i tassi d’interesse dello 0.50% o addirittura dello 0,75% già nel meeting di maggio.
 
Ipotizziamo di dover fronteggiare un mercato crypto in calo costante da diversi giorni, che non riesce a consolidare su un buon livello di supporto.
Qual è la linea di condotta migliore in questa situazione?
 
Partiamo dalla regola d’oro dei mercati, che sebbene possa sembrare banale è la chiave per essere profittevoli: comprare basso quando la paura è sul mercato e vendere alto quando tutti sono in preda all’entusiasmo.
 
Inoltre, i motivi per cui abbiamo deciso di acquistare Bitcoin non cambiano solo perché il prezzo scende del 20 o del 30%.
 
Dunque vendere Bitcoin (e le top altcoin) al di sotto del prezzo di acquisto è un’azione irrazionale, a meno che non abbiate commesso un altro tipico errore: investire oltre le proprie possibilità.
 
Cosa fare in un simile contesto?
 
Accumulare Bitcoin, Ether e se le finanze lo consentono, anche BNB.
 
Più il prezzo è basso e più gli acquisti andrebbero intensificati, così da migliorare significativamente il prezzo medio di acquisto e anticipare le prese di profitto.
 
BTC accumulation zone
 
 
È opportuno lasciare negli exchange solo gli importi necessari al trading, mentre le monete acquistate con una prospettiva d’investimento di lungo termine andrebbero custodite nei cold wallet.
 
È meglio evitare il margin trading e i futures, poiché in caso di ribassi improvvisi, cascate di liquidazioni o crash delle piattaforme, rischiate di compromettere l’intero deposito.
 
E questo sarebbe un peccato, soprattutto nel caso in cui il mercato si riprenda velocemente e torni a salire.
 
Utilizzare una leva 100X, 50X o 20X non è trading ma gambling, che nel 90% dei casi porta a perdite notevoli.
 
In merito alle altcoin, in un contesto ribassista si può valutare l’accumulo delle monete in top 30, mentre il resto andrebbe evitato.
 
Infatti, a causa della bassa capitalizzazione, i ribassi sono molto più violenti rispetto a Bitcoin e un calo del 50-70% è normale amministrazione per le small cap.
 
Quando il mercato tornerà a salire ci sarà tempo per posizionarsi su altcoin più speculative, poiché tenderanno a seguire in “differita” il resto del comparto.
 
Una considerazione sui livelli tecnici e psicologici di analisi tecnica: spesso sono usati dalla massa per entrare sul mercato o per piazzare gli stop loss, pertanto nella maggior parte dei casi le rotture di questi livelli sono dei falsi breakout.
 
Tutto ciò che va contro la regola del “compra basso e vendi alto” è stupido e illogico.
 
Ovviamente questo processo richiede mesi per generare profitti e la pazienza è un’arma fondamentale nel nostro arsenale.
 
Troppo spesso invece mi confronto con persone che pensavano di arricchirsi in poche settimane, per di più investendo poche centinaia di euro.
 
Inutile che vi racconti il finale della storia.
 
E se i drawdown vi rendono tristi e depressi, impostate un piano di DCA e spostate tutto su un hardware wallet, senza dar peso alla price action di breve.
Concentratevi nello sport, nella famiglia o nello studio e dimenticatevi del mercato, che farà tutto da solo.
 
Ricordate che nessuna balena o squalo di wall street prenderà le vostre monete a buon mercato, se non pigiate il pulsante “sell”.
 
Solo dopo aver fatto clic su quel pulsante la perdita sarà reale e ci sono fondate possibilità che poco dopo il mercato torni a crescere.
 
Non c’è alcun misticismo in questo.
 
Se si decide di vendere un asset durante un ribasso, si entra a pieno titolo nella categoria dei Cervus Elaphus.
 
Generalmente quando il panic selling arriva sul mercato e la massa svende i propri asset, il mercato crolla e si instaura una sorta di consenso ribassista, ossia tutti si aspettano che il mercato continui a scendere.
 
Ma in questi casi di solito accade l’esatto contrario, suggellando il passaggio dell’asset dalle mani deboli a quelle forti.
 
P. S. In settimana è stato aggiornato il dato della Money Supply (M2) negli Stati Uniti, che ha raggiunto i $ 22 mila miliardi. Questo è il massimo assoluto, mentre sappiamo che la supply di BTC non potrà mai superare i 21 milioni di token.
 
In tale contesto, la domanda che dovremmo porci non è quale sarà il prezzo di Bitcoin in futuro.
 
L’unica domanda è quando raggiungerà quella cifra.

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