Ethereum a breve passerà all’algoritmo di consenso Proof of Stake (PoS) e ciò ha causato speculazioni sull’emergere di un fork che resti legato alla Proof of Work (ETHW). Sebbene esistano precedenti ben noti di fork della rete Ethereum, molti ritengono che questo percorso non sia praticabile. Quali prospettive ci aspettano per Ethereum (ETH) ed Ethereum Classic (ETC)?
Il network Ethereum Classic è nato nel 2016 dopo che un bug nel codice alla base di una “DAO”, è stato sfruttato per consentire a un hacker di rubare più di 3,6 milioni di token ETH. Mentre la maggior parte della community era a favore di un hard fork per modificare il record transazionale della rete in modo da annullare le azioni dell’attaccante, alcuni ritenevano che non ci dovesse essere alcuna modifica allo stato della rete. Ma il fork ci fu e la nuova versione della blockchain è diventata l’attuale rete Ethereum, mentre la parte della community contraria al fork ha continuato a ospitare la versione precedente della rete, oggi nota come Ethereum Classic.
Da allora, mentre Ethereum ha sviluppato un solido ecosistema on-chain di applicazioni decentralizzate (dApp) e utenti, non possiamo dire lo stesso per Ethereum Classic. Nonostante le differenze, quest’ultimo presenta una variante Proof of Work (POW) della rete Ethereum a cui utenti, sviluppatori e miners potrebbero passare senza problemi dopo il merge.
A marzo 2022, sono iniziate a circolare le prime speculazioni sul fatto che i miners della rete Ethereum stavano considerando un passaggio a Ethereum Classic, facendo aumentare il prezzo di ETC del 100% in pochi giorni. Nonostante le più recenti indiscrezioni su un nuovo fork di ETHW dopo il merge, ETC ha continuato a registrare performance notevoli, diventando una delle criptovalute con le migliori prestazioni del 2022.
Il merge Ethereum e l’impatto sull’emissione del token
Il merge della rete Ethereum è uno degli sviluppi più importanti nella storia del settore crypto, che avrà un grande impatto sul secondo ecosistema di mercato e su quasi $ 40 miliardi di valore “locked” nella finanza decentralizzata. Dopo il successo del merge sulla testnet Goerli, la fondazione Ethereum è a un passo dal passaggio formale alla proof of stake.
L’imminente upgrade produrrà notevoli cambiamenti sul fronte supply, che potrebbero favorire notevolmente i detentori di ETH. Proprio questa è stata una delle ragioni che ha consentito a Ether di realizzare un abbondante +80% dai minimi di giugno.
Andiamo ad analizzare i cambiamenti dal punto di vista dell’emissione di nuovi token ETH.
Passare da 14.285 ETH / giorno a 935 ETH / giorno rappresenta una diminuzione del 93,4% delle nuove emissioni. Per mettere in prospettiva la magnitudo di una simile contrazione dell’offerta, questo sarebbe paragonabile a 3 cicli di halving di Bitcoin.
Conclusioni
Mentre la rete Ethereum sembra ormai prossima al passaggio al meccanismo di consenso Proof of Stake, abbiamo visto come la strada verso il completamento dell’upgrade sia ancora lastricata di ostacoli, come il rischio di un hard fork supportato da una parte della community e già sostenuto da piattaforme del settore come Poloniex e BitMex, che hanno lanciato scambi IOU sul token ETHW.
Inoltre in questa sede non abbiamo affrontato le criticità etiche a cui si sta esponendo il network Ethereum con il passaggio alla PoS. Infatti, come ha dimostrato plasticamente il caso Tornado Cash, c’è il rischio concreto che il network diventi altamente centralizzato, con il potere decisionale concentrato nelle mani dei validators più “ricchi”.
Cose che capitano, quando si decide di sacrificare la decentralizzazione sull’altare della scalabilità (e del profitto).
Ma di questo parleremo in un altro approfondimento.
CP