L’Estonia è indubbiamente uno dei paesi tecnologicamente più avanzati al mondo.

Sebbene Tallin sia la più antica delle capitali baltiche, l’informatica è al centro della vita della popolazione, soprattutto nel rapporto tra Stato e cittadini.

L’e-government

 

L’è-government, che possiamo tradurre come governo digitale, è un insieme di trasparenza, apertura e cambio di mentalità.

L’Estonia è di gran lunga il primo stato dell’UE nel settore dell’e-government e ha il tasso pro capite di start-up più elevato al mondo.  Tutto ciò che riguarda la pubblica amministrazione, il rapporto con la burocrazia statale è ridotto al minimo. Ed in questo caso è proprio vero, visto che un cittadino estone è obbligato a frequentare i pubblici uffici in sole 3 circostanze: quando si sposa, quando si divorzia e quando si acquista una casa. Questi sono gli unici atti che non possono essere svolti “digitalmente”.

Blockchain è la tecnologia che ha permesso questo grande passo avanti.

L’identitá e la firma digitale permettono alle imprese di nascere e gestire le proprie pratiche rapidamente. I cittadini possono fruire di uffici di protocollo, certificazione dei documenti, pubblici registri, catasto e gestire i propri dati personali secondo modalitá più rapide, certe e sicure.

Come è stato realizzato questo “miracolo”?

 

Il segreto di questo successo è la carta d’identità. Il documento che ogni estone possiede, è al tempo stesso un documento valido per l’espatrio, una patente di guida, una carta di debito, una tessera sanitaria, un abbonamento ferroviario, e molto altro ancora.

La rivoluzione digitale permette agli estoni di dichiarare i propri redditi in cinque minuti, di firmare elettronicamente decine di documenti ogni settimana e persino di votare dal divano di casa.

La legge che ha permesso questo cambio di paradigma epocale, è la Once Only Law del 2007, secondo cui “Lo Stato non può chiedere a un cittadino un documento di cui l’amministrazione pubblica locale o centrale è già in possesso, o che esso stesso ha emesso”.

Geniale!

Tornando alla tecnologia che ha reso possibile tutto questo, la blockchain, vediamo come in questo caso sia stata implementata a protezione dei dati dei cittadini, sia dagli altri Stati nazionali che da loro stessi.

Abbiamo visto infatti come dall’integrità dei dati sulla cittadinanza presenti nei database governativi, fino alla dimostrazione che la tua prossima auto di seconda mano ha un chilometraggio certificato e revisioni e tagliandi in regola, la blockchain ha il potenziale di dare cieca fiducia nei dati come mai prima d’ora, anche se non ti fidi dell’entità che c’è dietro.

In tal senso, l’Estonia utilizza il sistema KSI (Keyless Signature Infrastructure), una variante della blockchain che si basa su una scala lineare legata al tempo, piuttosto che sul numero di transazioni.

L’infrastruttura digitale dell’Estonia si fonda sull’X-road, un sistema di database governativi collegati, completamente automatizzati, i cui dati sono sempre disponibili.

Il paese baltico ha attuato questo sistema in risposta agli attacchi informatici del 2007, che hanno bloccato i sistemi informatici delle principali banche e di alcuni mezzi di comunicazione, rendendo addirittura inutilizzabili i servizi ATM per un certo periodo di tempo.

In un contesto in cui la fiducia del pubblico nelle istituzioni è ridotta al lumicino, la tecnologia blockchain offre una grande possibilità: ricominciare a fidarsi delle proprie istituzioni.

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